Prove TU! - Rudy Fantin
Vai al contenuto

Prove TU!

Ripartenza?
Pensieri sparsi sull' acqua

Siamo a giugno 2021 inoltrato.Lo scorso anno sembrava che in questo periodo si potesse timidamente riprendere le attività che avevano come denominatore comune, la frequentazione con altre persone, sia dalla parte di un eventuale pubblico, che dalla parte di un palco o semplicemente per reincontrarsi.

Questo II Take della vita, in particolare per persone abituate a vivere hic et nunc direttamente al I è veramanete un casino

Illustrare cosa si è fatto o si sta facendo in questo periodo così inaspettato della vita, non ha senso in un blog e se c’è questa curiosità significa che probabilmente c’è anche quella di approfondire o intraprendere un’ amicizia.Non sopporto la frugalità delle chat, la velocità delle video call (anche se in oggettive situazioni lavorative, si sono rivelate utilissime).

Aver sviluppato negli ultimi decenni una grossa confidenza con i mezzi informatici, assieme a competenze distribuite lungo l’ ampio spettro delle possibilità che il mondo della musica offre, ha giovato molto.

Trovo cheil feeling dello scorso anno sia drasticamente mutato: quello che sembrava definire uno spirito d’ insieme, corporativo, empatico di mutuo soccorso, ascolto e sincero abbraccio, quest’ anno, grazie alla disillusione definita dalla necessità di altre chiusure, ora lo sento come un “si salvi chi può” molto individualista, egoista e opportunista.

Spero di sbagliarmi, ma la mia proverbiale essenza che guarda al bicchiere mezzo pieno o come volgere al positivo le situazioni dannose, sta avendo un fremito nella Forza.

Quello che più mi ha scosso in questo periodo a livello sociale, politico ed economico, è realizzare quanto l’ arte, o comunque quello che potrebbe esser tale, non sia stata sentita come necessaria per pulire la lordura degli animi (ma l’ Arte regna nell’ improbabile come la scintilla del genio umano).In NESSUN modo lo Stato ha tutelato quello che è il nostro patrimonio: l’ immaginazione e la possibilità di esercitarla, che si tratti di gestione della scuola, dell’ arte o delle proposte.Se ha senso operare per qualcosa, voglio che questo sia in funzione di mandare Matilde a studiare, prima possibile fuori dall’ Italia, perchè non voglio che cresca in uno stato che considera il lavoro di papà la cosa più inutile dopo il meteo.

L’ assioma: “la Musica la posso avere ovunque, quindi perchè devo pagarla” ha distrutto il nostro ambiente musicale.Il valore dei contenuti, che in primis sono una sorta di auto analisi per migliorarsi come esseri umani, sia nell’ atto dello studio di uno strumento, dove la voce è la regina, che nella fruizione dell’ ascolto sembra essersi dissolto.Sì, abbiamo capito che i SOLDI sono la via di uscita da una crisi economica, da questa ne consegue anche aridità empatica collettiva nei confronti della bellezza, nelle sue varie forme e stratificazioni, in favore di una superficialità da cui si può scivolare solo verso altre forme di impermeabilità.

Ho avuto testimonianza del contrario: veder ragazzi studiare con il piacere di approfondire, anche perchè non direttamente toccati dal pensiero del fine mese, è stato rincuorante.

C’è stato anche un cambio generazionale: fra chi è stato scosso ed indebolito allo sfiancamento e chi ha potuto aspettare, non rimanendo a guardare dalla finestra.

Veder costretti tutti ad esser pieni di device (ben più di prima), informatizzati, connessi, in 2D.Abbiamo perso la dimensione della Profondità.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *